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Nel 2015 il lascito scritto di Hugo Schuhmacher (1939–2002) è stato donato all’Archivio svizzero d’arte di SIK-ISEA. Il fondo comprende la corrispondenza intrattenuta dall’artista zurighese dal 1963 al 2000, cartoncini d’invito, biglietti da visita, cartoline postali e singole fotografie.

Alla metà del decennio 1890-1900 il pittore Giovanni Segantini (1858–1899) matura l’idea di dipingere un monumentale Panorama dell’Engadina, da presentare all’Esposizione universale di Parigi. Il progetto però non viene realizzato. La documentazione legata a questo progetto è stata donata a SIK-ISEA a metà degli anni ’50.

Il fondo parziale dello scultore lucernese Hugo Siegwart (1865–1938), oltre a documenti concernenti mostre, comprende soprattutto la corrispondenza con la famiglia e con amici artisti quali Ferdinand Hodler, Cuno Amiet e Giovanni Giacometti. Il fondo è stato donato dalla famiglia a SIK-ISEA a metà degli anni ’60.

Nel 1967 Silvia Steiner (1933–2012) inaugura una galleria a Bienne, gestendola per 45 anni e organizzando quasi 300 mostre. Ognuna di queste viene accuratamente documentata con fotografie, elenchi di opere, testi d’accompagnamento e articoli di giornale. La documentazione è stata donata dal Fondo a SIK-ISEA.

Intorno al 2000 il fondo manoscritti dell’artista zurighese Carlotta Stocker (1921–1972) è stato donato a SIK-ISEA. Esso comprende, fra l’altro, fotografie, lettere private e professionali, contratti, cataloghi, articoli di giornale, oltre a documentazioni delle opere.

Il fondo parziale degli scritti del pittore basilese Ernst Stückelberg (1831–1903) è stato donato a SIK-ISEA negli anni ’50 e negli anni ’80; è composto prevalentemente di lettere e documenti (in parte manoscritti) riguardanti l’opera e la vita dell’artista. Il Fondo raccoglie inoltre fotografie di opere, cartoncini d’invito e cartelle stampa.

Nel 2001 e nel 2005 gli archivi delle sezioni Vaud, Ginevra e Neuchâtel della Società svizzera delle artiste d’arti plastiche e figurative sono stati inseriti nell’Archivio svizzero d’arte. Questi fondi, che comprendono liste di membri, statuti, verbali, lettere e cataloghi, consentono di conoscere un versante ancora poco noto, ma fondamentale della storia dell’arte svizzera.